Recanati, uno dei borghi più suggestivi e meglio conservati delle Marche, è la città della poesia. Molti angoli del centro storico sono legati in vario modo ai versi e alla figura di Giacomo Leopardi.
Itinerario minimo leopardiano
La visita alla città non può che cominciare da Piazza Giacomo Leopardi: una delle piazze più belle dell’intera regione.
Piazza Giacomo Leopardi
Posta nel punto più alto dell’abitato, nel centro ospita la statua del poeta eretta in occasione del centenario dalla sua nascita.
Alle spalle del monumento sorge l’imponente Palazzo Comunale: di stile neoclassico, fu costruito nel 1872 sull’area precedentemente occupata da un antico convento dei Domenicani e si presenta come una grande struttura rettangolare di laterizio arricchita da portici sulla facciata e sulle due ali laterali avanzate.
Risale invece al XII secolo l’elemento dominate della piazza, vale a dire la Torre del Borgo: con i suoi 30 metri di altezza rappresenta un eccezionale punto di osservazione dei dintorni (visitabile tutti i giorni dal martedì alla domenica con orario 10-13/15-18; altre info presso il Punto IAT).
A poca distanza da questa piazza, il maggior poeta dell’800 italiano vide la luce nel 1798 quando Recanati era un piccolo centro di provincia dello Stato Pontificio.
Le fertili campagne circostanti erano amministrate, impiegando la manodopera locale, da quaranta famiglie nobiliari. Sulla cima del colle “granne e longo” cioè ampio e dalla forma allungata, ciascuna famiglia nobile avevano costruito il proprio palazzo, del tutto simile al Palazzo Leopardi, tappa obbligata del pellegrinaggio laico di ogni turista letterario.
Ancora oggi i versi del giovane favoloso accompagnano il visitatore alla scoperta di questa splendida città. Non ci credete?
Per esempio la Torre del borgo, altrimenti detta Turris magna, è citata nella poesia Le ricordanze:
Viene il vento recando il suon dell’ora
dalla torre del borgo. Era conforto
questo suon, mi rimembra, alle mie notti,
quando fanciullo, nella buia stanza,
per assidui terrori io vigilava,
sospirando il mattin.
Teatro Persiani, il Museo Beniamino Gigli e Palazzo Venieri
Procedendo su Via Cavour in direzione di Palazzo Leopardi, superato sulla destra il bellissimo Teatro Persiani che ospita al suo interno il Museo Beniamino Gigli, altro cittadino illustre di Recanati e celebre cantante lirico, troviamo Palazzo Venieri.
L’antico palazzo costruito nella seconda metà del XV secolo per volontà del recanatese Cardinale Venieri, è noto per ospitare al suo interno il liceo classico Giacomo Leopardi e poi per il suo magnifico affaccio panoramico che spazia sul Monte Conero e lungo tutta la linea di costa.
Il balcone, proprio in fondo al cortile interno, è sovrastato da una loggetta con un orologio a muro ed una scritta Volat Irreparabile Tempus.
La Chiesa di Sant’Agostino e la torre del Passero Solitario
Ma il viaggio sulle tacce di Giacomo Leopardi continua e poco più avanti troviamo la Chiesa di Sant’Agostino: il campanile che svetta sul chiostro dell’edificio religioso è quello che ha ispirato al poeta i versi de Il Passero Solitario:
“D’in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finchè non more il giorno;”
Punto IAT
Più avanti, in via Leopardi ecco il Punto IAT – Tipico.Tips presso il quale è possibile prenotare visite guidate e biglietti d’ingresso ai musei cittadini appartenenti al Circuito Museale Infinito Recanati, ma anche acquistare prodotti tipici e gadget.
Piazza Sabato del Villaggio e la casa di Silvia
Ancora pochi passi ed ecco la Chiesa di Santa Maria di Monterello che, affacciando su Piazza Sabato del Villaggio, fiancheggia Casa Leopardi.
Alzando lo sguardo verso i finestroni dell’austera facciata è impossibile non fare riferimento ai veroni del paterno ostello della poesia A Silvia.
Quasi di fronte all’ingresso del palazzo, una targa ricorda l’abitazione di Teresa Fattorini, questo era il vero nome della donna in carne e ossa eternata nei versi immortali del campione dei poeti romantici.
Palazzo Leopardi: la casa, la biblioteca e il museo
Il Palazzo Leopardi è tutt’oggi la residenza degli eredi del poeta, nonostante ciò, da sempre alcuni ambienti sono destinati alla visita dei numerosissimi turisti. Il percorso più completo include la casa, la biblioteca e il museo.
Recentemente l’itinerario di visita è stato notevolmente arricchito contemplando, per la prima volta, il piano nobile e la visita agli appartamenti privati, chiamati Le Brecce, dove il poeta crebbe con i fratelli. Ove abitai fanciullo, così si chiama il nuovo emozionante percorso di visita durante il quale tornano alla mente i versi de Le ricordanze:
Qui non è cosa
ch’io vegga o senta, onde un’immagin dentro
non torni, e un dolce rimembrar non sorga;
Il Colle dell’Infinito
A questo punto non può mancare una visita al Colle dell’Infinito che ispirò la poesia più celebre di Giacomo Leopardi. Da qualche tempo, il FAI, d’accordo con l’amministrazione comunale di Recanati e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, custodisce l’Orto dell’Infinito organizzando gli orari d’apertura e le visite guidate.
Usciti da Palazzo Leopardi si procede sulla destra imboccando via Monte Tabor dove, al civico 2, al primo piano del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, troviamo la biglietteria del FAI.
In alternativa, superato l’ingresso all’Orto dell’Infinito, continuando per poco più di 100 metri sempre su Via Monte Tabor, si raggiunge il Parco Colle dell’Infinito, ai piedi del muraglione contenitivo dell’orto sovrastante.
Tra le altre cose, questo spazio evocativo è teatro del tour teatralizzato Infinito Experience, una delle più amate visite guidate proposte dal Punto IAT sopra citato.
Ammirando il paesaggio sottostante, anche il più distratto dei turisti dirà tra sé e sé: e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Maggiori informazioni sui tour e le visite guidate li trovate sui siti ufficiali: Infinitorecanati.it e Myrecanati.it che ringraziamo per averci fornito alcune foto della gallery.
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