Sentiero 411 del CAI: da Macchia da Sole a Castel Manfrino
Da Macchia di Sole a Castel Manfrino con il sentiero 411 del C.A.I. Il sentiero Turistico è largo e ben tracciato con un modesto dislivello.
Da Macchia di Sole a Castel Manfrino con il sentiero 411 del C.A.I. Il sentiero Turistico è largo e ben tracciato con un modesto dislivello.
Ma l’usanza che più interessa i golosi è quella delle pagnottelle di Sant’Antonio: veri e propri maritozzi anch’essi benedetti, che vengono donati in segno di condivisione fraterna come augurio di prosperità.
Il capolinea offidano è ad un tiro di schioppo dalla Rocca, massiccio torrione cilindrico parte integrante delle antiche mura cittadine a protezione del castello. Da qui inizia ogni itinerario offidano che prevede come seconda tappa il passaggio di fronte alla splendida facciata neoclassica dell’Ospedale Civile di Pietro Maggi. Risalente al 1796, stupisce per l’uso del laterizio, predominante elemento di costruzione e per l’elegante loggiato centrale.Superato anche il monumento alle Merlettaie e quello ai Caduti, prima ancora di giungere nella splendida Piazza del Popolo, l’infaticabile turista enoico, cercherà via Garibaldi alla fine della quale sorge all’ex convento di San Francesco.L’optimus potor non verrà qui a chieder perdono di ogni peccato ma per abbeverarsi all’Enoteca Regionale delle Marche che da tempo alberga nei locali di questo antico luogo consacrato risalente alla prima metà del sec. XIII. Una cascata di gusto vi aspetta; via auguriamo di arrivare qui giustamente assetati ma anche anche in compagnia di un robusto appetito.
Basta lasciare l’auto nel parcheggio coperto Saba Torricella in Via Porta Torricella e in due minuti sei lì, nel cuore di Ascoli Piceno. La città dalle Cento Torri ti accoglie nella sua bella Piazza Arringo e tu sei già pronto a partire con gli assaggi e mischiarti alla folla dello struscio domenicale.Eccoli i nostri 5 posti in centro dove assaggiare l’oliva all’ascolana da asporto, rigorosamente nel cartoccio, magari accompagnata dalla crema fritta o da un boccale pieno di arrosticini