Castel Trosino, Valle Castellana e Macchia da Sole
Alle spalle di Ascoli Piceno, là dove i Sibillini incontrano i Monti della Laga, c’è una valle incantata che risale il Torrente Castellano. Un tempo le sue acque impetuose facevano da confine naturale tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie, oggi dividono la provincia di Ascoli da quella di Teramo, le Marche e l’Abruzzo.
Questa gita fuoriporta offre panorami montani indimenticabili e una passeggiata facile alla portata di tutti: praticamente è una maniera per assaporare senza fatica tutta la magia dell’altrove dietro l’angolo di casa.
Fortunato il turista che, dopo aver visitato Castel Trosino, percorre a passo d’uomo i 14 Km della bella Strada Provinciale 49 fino a Valle Castellana.
Il grazioso centro montano della provincia di Teramo, sorge a 625 m s.l.m., già all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Il suo territorio scarsamente antropizzato e suddiviso in tante frazioni ricche di fascino e leggende, si caratterizza per una natura ancora molto rigogliosa. Olmi, querce, faggi e abeti costituiscono il patrimonio boschivo di queste contrade dell’entroterra.
Siamo diretti a Castel Manfrino, dove è possibile camminare in mezzo ai ruderi dell’antico maniero costruito a metà del tredicesimo secolo per volere di Manfredi di Svevia, figlio di Federico II.
Ebbene, superato l’abitato di Valle Castellana, procedendo in direzione di Rocca Santa Maria, troviamo sulla sinistra la strada per Macchia da Sole. Dal bivio abbiamo da percorrere una decina di chilometri di una strada asfaltata che, prima offre indimenticabili scorci sul Monte Vettore e sulle altre cime dei Sibillini, poi svalica puntando diritta sulla valle del fiume Salinello che corre verso l’Adriatico.
A primo acchito Macchia da Sole, ad un’altitudine di 910 metri, dà l’impressione di essere equidistante dalla vetta dei Monti Gemelli.
Piazza del Sole, dove è possibile parcheggiare l’automobile, è vicinissima all’inizio del sentiero 411 per Castel Manfrino, segnalato a 25 minuti di distanza.
Il sentiero 411 del C.A.I.
L’itinerario, classificato come Turistico, non presenta particolari difficoltà: sentiero largo e ben tracciato dal modesto dislivello. A pochi minuti dall’imbocco si è già al cospetto della Montagna dei Fiori (sulla sinistra) e della Montagna di Campli (sulla destra): di fronte svettano i ruderi dell’antico fortilizio.
Attenzione: a metà del cammino, il sentiero si sdoppia offrendo 2 tracciati per raggiungere Castel Manfrino.
Noi abbiamo percorso quello di sinistra che è di certo più facile a dispetto del breve tratto di salita iniziale.
Senza fatica, appagati da un panorama eccezionale, si raggiunge la Sella di Castel Manfrino (940 m.s.l.m.): mancano 5 minuti di cammino fino alla meta.
I resti del castello sono recintati da una passerella molto funzionale dotata di ringhiera così da poter raggiungere il punto più panoramico in completa sicurezza. Tutt’intorno solo silenzio e meraviglia.
Per coloro i quali volessero tornare ad Ascoli Piceno senza ripercorrere la strada a ritroso, segnaliamo che Macchia da Sole è collegata alla Strada Statale 81 Piceno Aprutina dalla Strada Provinciale 52 che in soli 15 Km raggiunge Campovalano, frazione di Campli.
Il tratto di Statale 81 da Campovalano alle porte di Ascoli Piceno, poco meno di 30 Km, data la bellezza, meriterebbe di essere affrontato solo a bassa velocità con una decappottabile.
Infatti, andando verso il capoluogo piceno si vede la Rocca di Civitella del Tronto in tutto il suo splendore.
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